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La Tartaruga che divenne Gabbiano.. C'era una volta, c'è ancora e ci sarà sempre, in un paese lontano eppure così vicino da pote...
martedì 8 febbraio 2022
lunedì 7 febbraio 2022
martedì 8 maggio 2012
La Tartaruga che divenne Gabbiano
La Tartaruga che divenne Gabbiano..
C'era una volta, c'è ancora e ci sarà sempre, in un paese lontano eppure così vicino da poterlo visitare in punta di piedi, una piccola tartaruga dal guscio di pietra. Lenta, lenta la tartaruga percorreva sentieri che gli altri avevano già tracciati per lei. Il tracciato della strada era lineare, senza oasi e senza spazio, coperto di sassolini appuntiti che laceravano, passo dopo passo, la ruvida pelle delle sue zampette. Dolore sentiva ad ogni movimento ma, imperterrita e tenace come solo le tartarughe sanno esserlo, continuava il suo viaggio. Non sapeva verso dove, né verso chi, sapeva solo che quella era la strada che qualcuno aveva scelto per lei e da cui non poteva sfuggire. Il suo destino di tartaruga era quello di portarsi addosso il fardello del suo guscio. Con passo flemmatico e stanco camminava nel sentiero dell'esistenza mentre i giorni scorrevano lenti e uguali come il ritmo del suo andare. Con fatica portava sulle sue spalle il peso della corazza di pietra che, come una zavorra per la mongolfiera, la teneva prigioniera a terra mentre il suo cuore desiderava volare. Sognava la piccola testuggine di volare in alto leggera come i gabbiani che un dì aveva visto librarsi nell'azzurro infinito del cielo. Amava i gabbiani che conoscevano il sapore e il profumo della libertà. Sognava di volare in alto per sentire sul viso la brezza del vento e il calore dei raggi del sole. Nel suo mesto andare e, nei lunghi mesi in cui il letargo avvolgeva il suo essere e la teneva ancora di più lontana dal movimento della vita, lei sognava di volare. Nel gelo del letargo che rendeva il suo cuore di ghiaccio, l'unico raggio che trapassava la sua corazza di pietra era il sogno impossibile di volare; ardentemente bramava di sperimentare la libertà del volo. Un giorno, una sera, mentre percorreva un tratto di strada particolarmente roccioso, si scatenò una tempesta tremenda: il vento forte urlava travolgendo ogni cosa che incontrava, i lampi squarciarono il cielo oscuro, mentre i tuoni rimbombavano nel silenzio della notte e........accadde che un lampo più potente degli altri, con violenza si arrestò sulla dura corazza della piccola tartaruga sbriciolandola in mille frammenti....dolore sentiva la piccola, fitte dolorose attraversavano il suo esile corpo. La tartaruga si accorse di avere il viso bagnato, una scia acquosa scendeva dai suoi occhi e lentamente attraversava il suo viso, quel rivolo sottile si fermò ai lati della bocca bagnandola; che strano sapere aveva quell'acqua era un misto di miele e di sale, poi il rivolo dalle labbra scese giù fino a fermarsi nell'incavo del collo. A fiotti quel piccolo rio dagli occhi scendeva. In quel momento una Magia in movimento si avvicinò alla piccola tartaruga dolorante e le chiese:
giovedì 15 marzo 2012
Se il mio cuore potesse parlare, quante cose avrebbe da dire, ti narrerebbe di passioni profonde, sentimenti sinceri, perché tu lo sai, egli non sa cosa vuol dire mentire, non conosce ragione, non cerca ricchezza, a lui basta anche solo una languida carezza.
Quello per cui vive, batte e combatte, è qualcosa che va ben oltre ogni illusione. Quello che lui cerca e ricerca con forza incessante, è un sentimento vero, profondo, vibrante, per cui ogni cosa è disposto a sacrificare, per quell'irruenta, incontenibile, voglia d'amare.Voglia d'amare e di essere amato, ma quante volte è stato ingannato, deriso, usato, umiliato, quanto dolore, furore ha provato, quante volte è stato spezzato, molte volte l'ho sentito ferito, ma non l'ho mai visto sconfitto.In lui non c'è posto per il disprezzo, non serba rancore, non brama vendetta, anche se a volte ciò che gli resta è soltanto tanta amarezza.Tutto questo però non l'ha cambiato, non l'ha inaridito, è sempre rimasto lo stesso, anzi ogni volta il suo pulsare si è fatto più intenso, ed io ho continuato a sentirlo, a seguirlo, perché è dal mio piccolo cuore che scaturisce ogni mio sentimento, senza di esso non esiste emozione.In ogni cosa che penso, che dico o che faccio, in ogni mio singolo gesto, c'è sempre del mio cuore il riflesso.
Ah, se lo lasciassi fare, ogni cosa lui saprebbe trasformare, ed ogni mio sogno diverrebbe realtà, e la realtà un sogno bellissimo da cui nessuno mi potrebbe svegliare.
Ah, se il mio cuore potesse parlare, le corde melodiose dei tuoi sentimenti saprebbe far risuonare. Se potessi farti sentire il suono della sua voce che ti sfiora la pelle, che ti sussurra dolci parole, come solo lui sa fare, che lui solo può usare.Quel suo dolce bisbiglio, come il tenero canto d'un usignolo al risveglio del giorno desterebbe il tuo cuore assopito, ed il loro battito diverrebbe uno solo, sommesso, profondo, eppur così forte da far sembrare silenzio tutto ciò che sta intorno.
Così potente da far zittire di colpo, tutto l'odio, l'invidia, l'arroganza del mondo. Così penetrante da far risaltare ogni particolare, tanto che basta un sorriso, uno sguardo per farti sognare.
Ah, se il mio cuore potesse parlare... filippo
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